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Nuovo attacco BrutePrint: ora gli aggressori sbloccano gli smartphone con le impronte digitali

I ricercatori hanno scoperto una tecnica di attacco poco costosa che potrebbe essere sfruttata per forzare le impronte digitali degli smartphone per aggirare l'autenticazione dell'utente e prendere il controllo dei dispositivi.



L'approccio, denominato BrutePrint, aggira i limiti posti per contrastare i tentativi falliti di autenticazione biometrica sfruttando due vulnerabilità zero-day nel framework di autenticazione delle impronte digitali degli smartphone (SFA).


Le falle, Cancel-After-Match-Fail (CAMF) e Match-After-Lock (MAL), sfruttano i difetti logici del framework di autenticazione, dovuti a una protezione insufficiente dei dati delle impronte digitali sull'interfaccia periferica seriale (SPI) dei sensori di impronte digitali.


Il risultato è un approccio hardware per effettuare attacchi man-in-the-middle (MitM) per il dirottamento delle immagini delle impronte digitali.



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